27 Aprile 2024

“Isola di Tam (Tempo per me)” è il nuovo singolo dell’artista di base a Bologna, Tommaso Tam, un brano questo che anticipa, anche per il titolo, il nuovo album in uscita a gennaio.
L’ascolto ci aiuta già a visualizzare un mondo, o, per l’appunto, un’isola, in cui potersi rifugiare per rallentare dall’andirivieni della vita. Noi abbiamo intervistato Tam per farci raccontare meglio il suo immaginario.

SGW: Il tuo nuovo singolo, “Isola di Tam (Tempo per me),” ha decisamente un mood sognante. Qual è stata l’ispirazione dietro questa traccia e come si collega al tuo prossimo album?
Tommaso:
In seguito al buio periodo pandemico e dopo un evento personale particolarmente nefasto, è nato in me il desiderio di evadere, e allontanarmi da tutto e da tutti. Principalmente per ritrovare me stesso; poi ho pensato che l’isola potesse rappresentare anche un’ode alla mia libertà musicale, un posto remoto ma unico nel panorama musicale italiano.E così è nato il concept.

SGW: Hai collezionato una lunga carriera musicale, con esperienze che spaziano dalla tribute band dei Beatles al tuo progetto da solista. Come queste diverse influenze si riflettono nel tuo prossimo album?
Tommaso:
I The Beatles sono stati i miei maestri. Da loro ho imparato tutto, anche l’inglese, da bambino, per la curiosità di conoscere il significato dei testi; oltre ai Beatles suono regolarmente in altre tribute band (Battisti, Rino Gaetano , Doors). Ho sempre ascoltato tanti generi diversi tra loro e le influenze sono molteplici. Inconsciamente, tutto quello che ho assorbito, viene mescolato e rielaborato cercando di non cadere mai nella banalità di giri armonici precostituiti e utilizzati già innumerevoli volte dai miei esimi colleghi affermati o meno. Ad ogni modo, quello che finisce sui miei dischi è sempre stato il frutto di un’ispirazione estemporanea, libera, e senza schemi stilistici.

SGW: Puoi raccontarci il processo creativo dietro “Isola di Tam”? Qual è la storia dietro la canzone e cosa ti ha spinto a esplorare il suono funky degli anni Settanta?
Tommaso:
Per questa canzone come per le altre del disco, ho messo in atto per la prima volta, un processo creativo completamente nuovo. Di solito buttavo giù un’idea, dove fin da subito, erano presenti accordi e melodia, e in seguito il testo, e successivamente gli arrangiamenti, tranne in alcune fortunate occasioni, dove l’idea (testo e musica) mi arrivavano contemporaneamente, come se la canzone esistesse già ed io fossi il fortunato che per primo fa il download direttamente dall’ Iperuranio. Invece questa volta, stavo imparando a utilizzare un nuovo software musicale, e così sperimentando, ho inizialmente costruito il vestito del brano con arrangiamenti ancora privi di melodia. In questo modo, è stata proprio l’architettura stessa del pezzo a indicarmi la via per ricamarci sopra la melodia e in un secondo tempo, il testo. E’ stato sorprendente, perché i brani prendevano forma piano piano e non sapevo mai dove mi avrebbero condotto, fino a che non mi rendevo conto di avere tra le mani una canzone completa, e in questo caso, anche un po’ funky.

SGW: Hai collaborato con una varietà di artisti nel corso degli anni. Come queste collaborazioni hanno influenzato il tuo approccio musicale e cosa hai imparato da questi artisti?
Tommaso:
Dai grandi artisti con cui ho suonato e collaborato, ho ammirato soprattutto la loro professionalità e la loro grande umiltà, cosa che invece ho visto spesso mancare paradossalmente in colleghi molto meno affermati.

SGW: Hai una notevole esperienza nella scrittura e produzione per orchestre da ballo italiane. In che modo questa esperienza si riflette nella tua musica personale, e come affronti la sfida di bilanciare progetti diversificati?
Tommaso:
Non si riflette affatto. E’ puro artigianato. Diciamo che oltre ad essere fortunatamente ispirato, ho anche la capacità di scrivere a comando o su commissione, come un bravo artigiano, spaziando tra i generi più diversificati ( disco, waltzer, cumbia, baciata, pop). Il concetto è che oggi il musicista 2.0 deve essere in grado di spaziare a 360 gradi, e far fruttare tutto ciò che necessita di essere musicato (jingle pubblicitari, musica di sottofondo per film, sync etc).

SGW: Dopo una pausa di tre anni, cosa ti ha ispirato a tornare proprio con il singolo “Isola di Tam (Tempo per me)”?
Tommaso:
Il demone che bussa alla porta. E’ imprevedibile come, dopo un periodo di oblio, improvvisamente si possano aprire i rubinetti da cui sgorga il flusso creativo puro. E’ una cosa piacevolmente incontrollabile e inarrestabile. Praticamente ho scritto e registrato questo album tutto d’un fiato, tra gennaio e aprile 2023. Inizialmente con una pre produzione nel mio home studio e successivamente completato e mixato in uno studio professionale. I tempi sono stati celeri, anche perchè di solito suono tutti gli strumenti e non chiamo altri musicisti, salvo in rari casi.

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