2 Maggio 2024

RECENSIONE

Sperimentare, osare, uscire fuori dagli schemi, termini che in musica spesso spaventano. Non certo peròper il duo dei Notaqnìa che illoro nuovo album di nove tracce dal titolo “Death of Actaeon”,hanno lanciato il guanto della sfida. Una sfida che a nostro parere è vinta come si direbbe in questo caso, a mani basse.

Un album con un intreccio di suoni che porta dritto al punto e dove ritmo e grinta solo le due caratteristiche principali. I Notaqnìa, fanno centro anche per l’ottima produzione, che esalta suoni robusti e synth e suoni ambient sempre potenti.

Il loro non è un percorso lineare, nel corso degli anni entrambi hanno avuto modo di intraprendere diverse forme di sperimentazione musicale, in particolare Simone Ponte si dedica alla musica rap, uno dei fondamenti stilistici della sua formazione, Sergio Salomone si dedica a sincronizzazioni per performance teatrali e video-arte.

Dopo anni di mancata collaborazione nel gennaio 2020 le loro strade tornano a incrociarsi, il tempo dilatato della pandemia è l’occasione per impegnarsi in questo nuovo progetto, un progetto musicale latente, sviluppato a distanza, ma anche quando possibile, a stretto contatto, in un luogo raccolto con pochi strumenti e un computer.

“Death of Actaeon”, nonostante sia ricco di riff elaborati in pieno stile elettronico, convince per semplicità e naturalezza con cui viene suonata e proposta, dimostrando come i Notaqnìa sappiano muoversi nel proprio ambiente musicale, pubblicando un lavoro trascinante ed intenso. Ancora una volta, un esempio di come la musica quella suonata bene possa fare breccia in qualunque forma si possa proporre, regalando un prodotto orecchiabile che rimane impresso nella mente con facilità.

https://open.spotify.com/album/5ElJgN4mEVLKSB90ulmrRj?si=gCnXbuxiSx23gL9-jsLzfg

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