The Heresiarch e’ il nuovo video dei Giant The Vine, presentato in anteprima il 13 Maggio.
Il brano e’ estratto dall’ultimo lavoro della band ligure, A Chair at the Backdoor (Luminol Records, 2023),
ed e’ senza dubbio l’apice emotivo dell’intero album.
Spigoloso, dinamico, pulsante e denso di influenze alternative e post-punk, The Heresiarch e’ un brano diretto e immediato, che pretende attenzione.
Il video, essenziale e potente, utilizza il contrasto fra luce e oscurità per sottolineare e amplificare le dinamiche e le atmosfere del pezzo, esaltando i cambi di ritmiche e i crescendo strumentali.
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Il brano e’ ispirato alla vita di Dolcino, famoso eretico dei primi del 1300, che porto’ all’estremo la ribellione iniziata dal S.Francesco d’Assisi, predicando l’uguaglianza uomo-donna, rifiutando il ruolo della Chiesa come tramite fra uomo e Dio, e vivendo in una sorta di comune hippie in cui era abolita la proprieta’ privata. Accusato di Eresia dal Papa, Dolcino fu giustiziato dalle autorità civili assieme alla sua concubina Margherita Boninsegna, e il suo corpo fu smembrato e bruciato sul rogo.
Introducing GIANT THE VINE
I Giant The Vine sono un gruppo rock progressivo e post-rock strumentale italiano, noto per i suoi paesaggi sonori intricati ed emotivi. Il loro ultimo album A Chair at the Backdoor è stato pubblicato nel maggio 2023 su Luminol Records.
Con una strumentazione lussureggiante e impennate melodiche, Giant The Vine creano un viaggio sonoro che trasporta gli ascoltatori in un altro mondo. La loro miscela unica di post-progressiva e rock gli ha fatto guadagnare un seguito di nicchia ma devoto in tutto il mondo.
Con Antonio Lo Piparo al basso, Daniele Riotti alla batteria, Fulvio Solari alle chitarre elettriche e acustiche e lap steel, e Fabio Vrenna alle tastiere, mellotron, chitarre elettriche e acustiche, la musica e l’arrangiamento di A Chair at the Backdoor mettono appieno in mostra la creatività della band.
L’album è stato registrato al Greenfog Studio da Mattia Cominotto e al Gasoline Smell Studio di Fabio Vrenna, mixato da Mattia Cominotto al Greenfog Studio e masterizzato da Ronan Chris Murphy (King Crimson, Ulver, Aurora) al Veneto West Studio.
I Giant the Vine nascono nel 2014, sulla costa ligure di levante, quando i due chitarristi Fulvio Solari e Fabio Vrenna si incontrano e decidono di arrangiare insieme i 12 brani già composti da Vrenna.
Il nome della band mescola la parola Giant, da Gentle Giant, con The Vine in omaggio all’ideale pacifista di One for the Vine dei Genesis.
Con le registrazioni del primo album, Music for Hollow Places (Lizard Records) si uniscono Daniele Riotti alla batteria e Marco Fabricci al basso (poi sostituito da Antonio Lo Piparo). L’album di 8 tracce presenta un suono sinuoso, a tratti nostalgico, influenzato da artisti del calibro di Mogwai, Secret Machines e Porcupine Tree, ma anche dallo stile classico di Genesis, Yes, King Crimson e Gentle Giant.
Un sound ambizioso e delicatamente calibrato, tra virtuosismo e graffiante malinconia, che viene ben accolto dalla critica nazionale e internazionale.
La pubblicazione canadese Italian Progressive ha nominato i Giants tra le migliori band post progressive.
Ora nel roster management di A Giant Leap, Giant the Vine stanno attualmente componendo le tracce per il prossimo album, concentrandosi sulla struttura e la forma dei brani più che sulla sperimentazione.