16 Giugno 2025
foto_StefanoAttuario_11

Dopo i successi di “Insetti” e “Nemesi”, Stefano Attuario torna con un nuovo singolo intitolato “Amen”. Il brano segna un nuovo, intenso capitolo del suo percorso artistico e personale, fondendo introspezione poetica, suoni cupi e un profondo messaggio di resilienza interiore. Con la produzione artistica di Max Zanotti, “Amen” è un brano che mette in luce sia la fragilità che la forza di chi sceglie di credere in se stesso, nonostante giudizi, aspettative esterne e ombre di dubbio. È al tempo stesso una preghiera laica e un atto di ribellione: un invito a trovare rifugio nella musica e nell’arte, dove ogni verso diventa una dichiarazione d’indipendenza e ogni nota un grido di libertà.

In questo coinvolgente ambiente sonoro chiaroscurale, strumenti acustici e sintetizzatori si intrecciano per creare un’atmosfera intima e suggestiva, capace di evocare dolore e speranza, sconfitta e rinascita. La voce, spesso sussurrata, diventa un dialogo interiore, mentre la progressione armonica guida l’ascoltatore lungo un percorso di trasformazione emotiva. Il testo – denso, poetico e simbolico – affronta la solitudine dell’anima in cerca di sé. Immagini forti come “la vena solitaria che recita il suo rosario” o “l’assenzio in forma di fata verde” incarnano emozioni complesse come il disagio, la malinconia e la ricerca di senso. Le rime, definite dall’autore “talismani”, diventano protezione e mezzo di sopravvivenza in un mondo incerto.

Il video musicale che accompagna il singolo rafforza il significato profondo del brano. In esso, il protagonista intraprende un viaggio di consapevolezza sotto lo sguardo simbolico di figure osservatrici, che rappresentano il giudizio sociale e personale. Il finale con la fiamma funge da metafora di purificazione e rinascita, invitando a trovare dentro di sé la forza per riscrivere la propria storia. Con “Amen”, Stefano Attuario riafferma la sua capacità di fondere parola e musica in un’autentica narrazione esistenziale, dove la vulnerabilità diventa potenza espressiva e l’arte rifugio di verità.

Ciao Stefano , com’è nata la collaborazione con Max Zanotti ?
“La collaborazione con Max Zanotti è emersa in un periodo tumultuoso con la band con cui suonavo. Durante quel periodo, stavo ricevendo lezioni di chitarra da Francesco Tumminelli, un musicista straordinario dei Deasonika e The Elephant Man, band di cui Max Zanotti è il vocalist. Si è verificato un punto di rottura irreversibile con i miei ex compagni, il che ha generato un momento di smarrimento dal punto di vista artistico. I disguidi e le incomprensioni scaturivano da visioni, stili e obiettivi musicali divergenti. Dopo aver sciolto la band, cercavo qualcuno che potesse comprendere appieno la mia visione musicale. Su consiglio di Francesco, contattai Max Zanotti, che si rivelò subito la persona giusta: un produttore attento all’ascolto e capace di comprendere il mio progetto, offrendo indicazioni sul percorso migliore da seguire. Attualmente, ho affidato a Max la produzione del mio secondo album, “Babele”, dopo il primo, “Nemesi”. Il nostro è un rapporto collaborativo proficuo e spero possa continuare a lungo. Quindi, un sentito ringraziamento a Max e, naturalmente, a Francesco.”

“Amen” è il tuo nuovo singolo, come nasce la scelta del titolo ?
“Questo brano rappresenta una preghiera laica e un atto di ribellione, invitando a trovare nella musica e nell’arte un rifugio, dove ogni verso diventa una dichiarazione d’indipendenza e ogni nota un grido di libertà. Nasce dalla necessità di dare spazio ad una provocazione della coscienza. Al termine della registrazione, il brano non aveva ancora un titolo. Come spesso accade, mi lascio guidare dalle parole e dalle melodie utilizzate per scegliere il titolo. Consultandomi con Max, mi ha suggerito “Amen,” una scelta davvero azzeccata.”

Cosa ti ha spinto ad intraprendere il progetto solista ?
“Avevo la necessità di liberarmi, da vincoli che potessero limitare la mia espressione, i miei obiettivi e la mia visione musicale. È fondamentale collaborare con musicisti, produttori e professionisti del settore che condividano la tua stessa visione. Tali collaborazioni sono costruttive e forniscono preziosi consigli per migliorare. La figura di Max Zanotti, con la sua vasta esperienza, si è rivelata e continua a essere di grande importanza; i suoi suggerimenti, sia musicali che personali, sono stati una vera benedizione. Quando si instaurano questi rapporti, si va oltre l’aspetto musicale, permettendo di cogliere il vero significato di ciò che si sta realizzando.”

Hai mai pensato ad una voce femminile ?
“In questo momento no.”

Ultimamente stai pubblicando solo singoli. A quando il nuovo album ?
“Amen” è il secondo singolo, successivo a “Insetti,” che anticipa l’uscita del nuovo album “Babele,” previsto per la fine dell’anno.”

Può già anticipare qualcosa ?
Attualmente, il progetto comprende nove brani; tuttavia, ho in mente ulteriori composizioni che valuterò in seguito. “Babele” rappresenta il seguito del mio primo album, “Nemesi,” e promette di essere un’opera intensa, come già suggeriscono i primi due singoli. Coloro che hanno avuto l’opportunità di ascoltarlo in anteprima lo definiscono molto “potente, profondo, poetico” sia per quanto riguarda la scrittura dei testi sia per l’aspetto musicale. Ritengo che il titolo “Babele” si adatti perfettamente ai tempi che stiamo vivendo.”

Chi vorresti come feat. nel tuo prossimo lavoro?
“Non ho mai nascosto le mie preferenze musicali dell’underground italiano quindi perchè no magari un giorno… Giovanni Succi, Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Andrea Chimenti.”

Dove ti troviamo dal vivo?
“Per ora sono concentrato su Babele, sicuramente una volta terminato e pubblicato mi troverete in giro a farvelo sentire insieme a Nemesi.”

About Author