5 Ottobre 2024

Da oggi è presente nelle piattaforme digitali “Plastica”, il nuovo album della rock-band Il Grido: un progetto discografico omogeneo, genuino e immediato con tratti raffinati e ricercati; un disco che segna un cambio di rotta della band, che dove una lunga ricerca, trova un sound unico tra grunge, alternative rock ed elettronica.

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Ogni tipo di manierismo e di cliché invece scompare, in questo disco, lasciando spazio a una totale ricerca e libertà: “La plastica da cui prende il nome è quella che confezionava tante esperienze nuove ed invitanti in cui ci siamo ritrovati, ma che non erano belle come prometteva la pubblicità. Abbiamo strappato via la plastica e ci siamo sporcati le mani immergendole nella realtà dei fatti.” – continua la band – “I brani sono quindi il racconto del percorso che abbiamo fatto verso queste consapevolezze, attraverso la bellezza apparente, invisibile a uno sguardo superficiale, nascosta sotto strati di plastica effimera e raggiungibile solo dopo un percorso fatto di domande rivolte a se stessi, nella condivisione di ricchezze che non sono oggetti, come la musica, le notti insonni passate insieme, gli sguardi mentre si balla, riempirsi a vicenda un bicchiere di vino.”
L’intero progetto è stato scritto, arrangiato e suonato da Il Grido (Giuseppe Di Bianca, Andrea Jannicola, Davide Costantini e Lorenzo Spurio Pompili), con la direzione artistica di Walter Babbini e mixato e masterizzato al PurpleMix di Guidonia; i cori su “Poveri ma sexy”, “Plastica” e “Maledetto Me” sono di Alice Silvestrini.
L’artwork e le grafiche sono state curate da Matteo Di Capua e tutte le foto scattate da Camilla Trani.

I dieci brani che compongono il primo album sono:

‘POVERI MA SEXY’: “è il nostro attestato di stima per tutti quelli che come noi vivono di musica o di arte in genere. Una vita senza regole e purtroppo spesso anche senza certezze, ma forse l’unica vita che potremmo mai vivere“. ‘PLASTICA’: “brano autoironico, in cui il protagonista non prende sul serio nè la sua storia, nè il fatto di essere stato lasciato. È un modo di ironizzare sulla propria condizione di sfigato e provare ad esorcizzarle e renderla più leggera”. ‘NOTTE’: “singolo che traina l’uscita dell’album e che rappresenta appieno la nostra attuale ricerca compositiva. Parla del momento in cui si diventa consapevoli che una storia non può vivere di sola passione, e che c’è un bivio inevitabile, quello fra perdersi e incontrarsi più in profondità”. ‘LA DIFFERENZA’: “brano punk del disco, deciso come la consapevolezza del protagonista. Un taglio che diventa cicatrice. Prima ci chiedevamo cosa spinge una persona a ferirci, ora non ci importa più, la differenza sta tutta qui”. ‘INNO’: “brano funky che descrive con sarcasmo tutti gli effetti dei social network nelle nostre vite . È qualcosa a cui tutti noi ci sottoponiamo senza rendercene conto da anni ormai e spesso ne sottovalutiamo le conseguenze”. ‘KINTSUGI’: “l’arte giapponese secondo cui le cose rotte vengono riparate con l’oro, trovando così nuova vita. Anche una storia d’amore può deteriorarsi, ma se si sceglie di prendersene cura e mettere l’oro nelle crepe, anche questa storia può avere vita nuova”. ‘MALEDETTO ME’: “il brano più elettronico del disco. Come si capisce dal titolo non è proprio un trattato di autostima e descrive quasi una crisi di identità sopraggiunta nel protagonista nel momento in cui si rende conto di chi è veramente e di tutti i suoi errori”. ‘BICCHIERE IN PIÙ’: “la ballata più romantica del disco. Ogni storia d’amore è una piccola e unica follia, è una partita di cui si inventano le regole mentre si gioca per renderlo sempre più divertente e imprevedibile. E il protagonista sa che niente gli impedirà di godersi questo momento di pura poesia”. ‘SMARMELLO’: “è sicuramente il brano più ironico, un trattato su come sdrammatizzare. I musicisti del resto hanno un superpotere: quando vengono lasciati scrivono pezzi sulle ex e ci guadagno su. Vuoi mollarmi? Nessun problema. Trasformo le delusioni in denaro”. ‘ARTO FANTASMA: “brano dolce/amaro che chiude il disco. Il ricordo di una persona importante può bruciare anche se non fa più parte di noi, come fosse un arto fantasma”.

BIOGRAFIA

L’attuale formazione de Il Grido nasce nel 2014. All’attivo per la band ci sono un EP e il primo disco pubblicato nel 2017. La band si colloca subito in una nicchia alternativa e comincia a fare concerti e a partecipare a diversi festival importanti. Da annoverare la partecipazione al Retape all’auditorium parco della musica di Roma voluti dai critici Assante e Castaldo che li hanno definiti una delle realtà indipendenti più importanti del panorama romano. Moltissimi live inoltre come gruppo spalla in apertura a gruppi del calibro di Lo Stato Sociale, Marta Sui Tubi, Dunk, Omar Pedrini ecc ecc…A cinque anni dal loro ultimo disco si presentano in una veste completamente nuova, più matura, moderna e raffinata con questo nuovo lavoro discografico intitolato Plastica.

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