7 Ottobre 2024

La rock band meneghina Oslavia pubblica un’interessante cover de “La Peste” di Giorgio Gaber e per noi di SGW è l’occasione ideale per farveli conoscere attraverso un’intervista esclusiva. Ecco cosa ci siamo raccontati!

SGW: Ciao ragazzi, presentatevi ai nostri lettori!
Oslavia:
Ciao a tutti! Siamo gli Oslavia: Aika, Eugenio, Gianluca, Paola e Paolo. La band è nata quasi
sette anni fa a Milano dall’esperienza di progetti precedenti, tutti piuttosto differenti tra loro.
Abbiamo trovato un punto comune nel cosiddetto alternative rock, scrivendo brani in italiano.

SGW: Qual è stato il vostro percorso di crescita musicale fino ad oggi?
Oslavia:
All’epoca del primo album (Vicoli e Altre Strade del 2017, completamente auto-prodotto), il
nostro suono risentiva già di svariate influenze (Rock, Punk, Pop, Prog, Jazz, …), ma
stentavamo un po’ ad amalgamare i diversi ingredienti in modo organico. Sono stati i
successivi concerti e la crescita dell’affiatamento della band a portarci a una cifra musicale
che ora ci pare più matura e personale e che trova espressione nel secondo album
(Stereotipi, del 2019). Inoltre, molto importante è stato l’arrivo dell’agenzia che ci segue nel
nostro percorso live, la Black Dog, perché ci ha permesso di esibirci in locali più conosciuti
dal pubblico.

SGW: “La Peste” è il tuo nuovo singolo, parlateci un po’ di questo lavoro.
Oslavia:
Abbiamo cercato di reinterpretare il brano di Gaber e Luporini con profondo rispetto verso
l’originale e adattandolo al nostro stile musicale: ne abbiamo esaltato la componente ritmica
e abbiamo scelto suoni e arrangiamenti più rock (già comunque chiaramente presenti
nell’originale); allo stesso tempo abbiamo mantenuto viva la componente teatrale del brano,
che è uno dei tratti distintivi del Teatro Canzone di Gaber.
Il modo in cui stiamo riproponendo il brano associa l’immagine della Peste alle nuove paure
che caratterizzano il nostro tempo, in primis la pandemia, anche se nella scrittura originale
il brano richiamava simbologie legate al periodo fortemente ideologizzato in cui Gaber
l’aveva scritto, gli Anni ’70.

SGW: Cosa avete in comune con Gaber?
Oslavia:
La musica di Gaber rappresenta una delle tante influenze che hanno accompagnato la
nostra crescita, sia di ascoltatori sia di creatori di musica. E riproporre un brano di Gaber a
quasi 20 anni dalla sua scomparsa – e a quasi 50 dall’uscita dell’album di cui La Peste fa
parte – è, non solo un’occasione per ricordare uno straordinario artista, ma anche di
testimoniare quanto il suo messaggio sia ancora attuale, in una società che nel frattempo è
profondamente mutata.

SGW: Siete soddisfatti di come è riuscita questa cover? L’avete già suonata dal
vivo? Se sì, come ha risposto il pubblico?
Oslavia:
Siamo molto soddisfatti della riuscita del pezzo e ringraziamo Lorenz de Il Guscio Recording
Studio di Milano che ci ha accompagnato nella registrazione e nella produzione del brano.
La Peste è ormai da un anno parte integrante del nostro repertorio live; il pubblico reagisce alla grande, anche considerando che è raro che una band alternative rock porti su un palco un pezzo così teatrale e drammatico.

SGW: L’ultima parola a voi!
Oslavia:
Stiamo per entrare in studio per registrare il nostro terzo album, quindi, se vi va, seguiteci sui social per vedere gli aggiornamenti o anche solo per sbirciare cosa ci capita tra una take e l’altra! Trovate anzitutto tutte le info su album e date su www.oslaviaband.com; su Facebook, YouTube e Instagram siamo presenti come @oslaviaband. Potrete inoltre ascoltarci su tutti gli store musicali online: Spotify, Apple Music, Amazon Music, ecc.

https://open.spotify.com/track/2FSxv8eRIziLo6W00FxoNE?si=73e4280a814244b1

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