23 Gennaio 2025

MORGURTH è una one-man Black Metal band italiana ed è stata fondata a Ferrara all’inizio del duemila-venti, quando Nicola Manfrini (a.k.a. Narthang), mastermind del progetto dedito a generi quali Black e Death Metal, ha cominciato a comporre diversi brani, mosso dalla passione per il Metal estremo, con influenze che spaziano in particolare tra l’Atmospheric, il Viking ed il Black Metal classico.

SGW: Ciao, presentati ai nostri lettori !
Morgurth:
Ciao, sono Narthang, mastermind della one-man Black Metal band “Morgurth”, con base a Ferrara. Ho dato vita a questo one-man project nel 2020, anche se ci stavo già lavorando almeno dal 2018, quando ho cominciato la composizione dei primi brani.

SGW: Qual’è stato il tuo percorso di crescita musicale fino ad oggi ?
Morgurth:
Ho maturato circa dodici anni di studio della chitarra, principalmente elettrica e fondamentalmente sul genere Metal, con particolare attenzione ai sottogeneri estremi anche per quanto riguarda lo stile canoro, che pratico ormai da dieci anni. Dal 2012 al 2018 sono stato chitarrista e cantante growl di una band symphonic metal della mia città, i Neophobia, con i quali ho pubblicato un full length. Successivamente ho abbandonato quel progetto per dedicarmi a tempo pieno alla composizione dei brani di quello che sarebbe diventato Morgurth, fino alla pubblicazione di “…and then there shall be Silence” a settembre del 2020. In seguito alla pandemia ho partecipato a diversi concerti sia in Italia, in apertura ai Batushka a Bologna, sia all’estero, più precisamente in Repubblica Ceca, sempre accompagnato e supportato da fidati amici musicisti durante tutti i live shows.

SGW: “Blood Eagle” è il tuo nuovo album , parlaci un pò di questo nuovo lavoro !
Morgurth:
Si tratta del secondo full-length di Morgurth, che ho prodotto e pubblicato ad inizio del 2023, ma a cui stavo già lavorando da molto tempo. La maggior parte dei brani risale addirittura a prima della composizione di quelli presenti nel primo album. Si tratta di un lavoro differente rispetto al suo predecessore, in cui si possono trovare, magari, meno influenze “Atmospheric”, ma che è caratterizzato da un songwriting più ricercato e personalizzato.

SGW: Quali sono le tematiche dei testi?
Morgurth:
Come per il primo album, il filone principale è la natura e, in particolare, quella che troviamo nei Paesi scandinavi, con ambientazioni ancestrali, selvagge e pericolose; inoltre, “Blood Eagle” riporta nei testi dei brani anche diversi riferimenti all’antica mitologia di quelle zone, con particolare attenzione alle usanze, torture e tradizioni risalenti al primo/secondo secolo.

SGW: Sei soddisfatto? Oppure avresti voluto cambiare qualcosa ?
Morgurth:
Mi ritengo una persona molto scrupolosa in tutto ciò che faccio, soprattutto quando èpresente una passione forte come quella che ho per questo genere di musica, quindi mi ritengo molto soddisfatto di “Blood Eagle”, sia per quanto riguarda i songwriting che per la produzione, per la quale ho lavorato mesi e mesi, partendo da un’idea ben fissata nella mente. Questo album avrebbe dovuto suonare esattamente com’è stato pubblicato: obiettivo raggiunto, seppur con tanto impegno e fatica, che però, in fin dei conti, sono componenti fondamentali che fanno parte del lavoro.

SGW: L’ultima parola a te!
Morgurth:
Ringrazio SoundsGood Webzine per l’intervista e tutti i lettori e sostenitori, ricordando che l’album “Blood Eagle” è disponibile per l’acquisto sul sito di Bandcamp, sia in formato digitale che fisico.

https://open.spotify.com/album/0lAtS3Yu58IVm6aYugYMOn?si=t_aoF98mTeCbmtmFs1mECQ

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