
Modestamente, all’anagrafe Andrea Spirìo (classe 1996), nasce ad Agrigento nell’anno de “La Cura” di Battiato e cresce fra le intramontabili “ma quanto sei alto?” e “oh hai un sacco di capelli bianchi!”. Appassionato di parole crociate e incroci di persone, si dedica a ogni forma d’arte in una ricerca maniacale della propria espressione. Negli anni collabora con associazioni e band siciliane (Sussurri, Alavò) sopravvivendo alle poche ore di sonno grazie a litri di latte di mandorla e caffè. Trasferito a Roma, insegue l’indefinito, sperando che ognuno, nella sua musica, trovi la propria personale definizione.
Ciao, presentati ai nostri lettori!
Mi chiamo Andrea Spirìo, sono nato ad Agrigento e oggi vivo a Roma. Scrivo e suono con il nome Modestamente. Il mio progetto nasce da un’urgenza emotiva: dare voce, senza filtri, alla parte più fragile e umana delle cose.
Qual è stato il tuo percorso di crescita musicale fino ad oggi?
Sono cresciuto tra cantautorato italiano e progressive rock: da De André e Battiato, ai Pink Floyd e i Porcupine Tree. Ho iniziato da autodidatta, suonando in diverse band locali. Negli anni, la scrittura è diventata la mia bussola, portandomi fino alla pubblicazione di aria e disamore, il mio primo EP.
“Alberi Bianchi” è il tuo nuovo lavoro, parlaci di questa proposta!
Alberi bianchi è il secondo singolo estratto dall’EP di aria e disamore. È una ballata intima ed essenziale, costruita su piano e voce. Racconta il momento esatto in cui ci si scopre vulnerabili davanti a un’emozione troppo grande per essere contenuta, e mai vissuta fino in fondo.
Quali sono le tematiche affrontate?
Parlo di legami mancati. In Scordati (primo singolo, uscito l’8 novembre 2024) c’era la dolce fine di qualcosa che è stato. In Alberi bianchi, invece, c’è la fragilità di ciò che non è mai davvero cominciato. Due modi diversi di sentirsi soli, ma autentici.
Sei soddisfatto? Oppure avresti voluto cambiare qualcosa?
Sì, sono soddisfatto. Perché tutto è nato in modo sincero, senza forzature. Ogni parola e ogni suono è arrivato da sé, come se il brano avesse già deciso la sua forma. E quando accade così, per me è già perfetto.
L’ultima parola a te!
Spero che chi ascolta possa riconoscersi, anche solo in parte, in queste canzoni. Amore, perdita, attesa… fate vostro ciò che vi risuona. di aria e disamore è un EP per chi sente ancora, nonostante tutto.