Reduce dalla vittoria delle 13° edizione di Musica da bere, Miglio torna con Per non pensare + a te, un libero sfogo, istintivo e primordiale. Il richiamo è alla Germania est e alla club culture, a quella sensazione di abbandono a se stessi nell’allucinazione del sogno o della vita, alla ricerca dell’essenza. Miglio scrive immaginando ambientazioni che arrivano da luoghi precisi della mente, sfocate ed essenziali. Il brano si articola all’interno di atmosfere scure e drammatiche a disposizione di una scelta lirica cruda e vibrante attraverso la metafora delle dipendenze da qualcosa o da qualcuno.
“Ho pensato a campi infiniti in bianco e nero, sovrastati da mille fiori. Chiudere gli occhi e ritrovarsi altrove, sentire la tua vita insieme a un’altra, sono tutte impressioni della mente che si nascondono e poi ritornano. Abbandonarsi al ballo e urlare che non vuoi più pensarci, svegliarti il giorno dopo e aver voglia di rifarlo. Passare per le feritoie dell’anima e poi tornare ad essere vivi.” Miglio
Gli ultimi mesi sono serviti a Miglio per avere qualcosa da dire, per vivere la vita vera, fatta di sacrifici, bollette da pagare, precarietà, noia, amore, momenti di felicità alternati a momenti di profonda apatia.
Così da questa urgenza emotiva sono nate nuove canzoni che prenderanno forma in questi mesi, fino ad arrivare alla pubblicazione del secondo album nella primavera del 2023. La produzione è ancora una volta di Marco Bertoni (Confusional quartet, Dalla, Demetrio Stratos, Nannini e altri), una scelta che conferma il loro sodalizio artistico che ha preso forma due anni fa nello studio di Mercatale e continua ad evolversi.
Le immagini e i contenuti visual raccontano un viaggio collettivo tra la città e la provincia, immaginato per raccontare il mondo interiore di Miglio e sono realizzati da Martina Platone tra la campagna emiliana e Bologna. La copertina del brano nasce dall’ispirazione libera di Emanuele D’amico.
Bio
Miglio nasce nella città industriale di Brescia, ma oggi vive a Bologna in una casa di 60mq in affitto. Scrive per immagini e i suoi brani raccontano scenari di vita quotidiana e di storie vissute, di paranoie interiori che prendono vita tra la città e la provincia, con un’attenzione sempre rivolta alla contemporaneità degli eventi e alla precarietà della sua generazione. Cresce ascoltando Ivan Graziani, Dalla, Jeff Buckley e i Joy Division, riferimenti che confluiscono in quello che lei ama definire cantautorato postmoderno. Nella sua musica c’è spazio per influenze ispirate alla new wave degli anni ‘80 e l’elettronica, con l’attenzione ai testi sempre in primo piano. A gennaio 2022 è uscito Manifesti e immaginari sensibili, il suo primo lavoro in studio. Attualmente l’artista sta lavorando al suo secondo disco con Marco Bertoni, Techno pastorale e Per non pensare + a te sono i primi brani che lo rappresentano.