Gabriels è uno dei tantissimi talenti che la nostra penisola può vantare, ma ingiustamente sottovalutato per l’onnipresente pregiudizio che il metallaro medio italiano ha verso le band o gli artisti del proprio Paese. Eppure saranno almeno 25 anni che la scena italiana è al passo con qualsiasi altra realtà estera, vantando in ogni sottogenere di hard rock e metal, artisti di grandissimo spessore e talento. E il tastierista Gabriels afferma nuovamente la sua preparazione tecnico-compositiva con il settimo album di una carriera che va avanti da più di quindici anni, e questo nuovo capitolo si intitola “Dragonblood (Damned Melodies)”.
Anche questa volta parliamo di un concept album, un’opera davvero complessa sia nel reparto lirico, dedicato al Dracula di Bram Stoker, e anche a livello musicale. A livello strettamente strumentale questo album ha davvero di tutto al suo interno, pur rimanendo entro i confini di un progressive hard rock/heavy metal tinto vagamente di power. Ma la specialità di Gabriels è quella di non scrivere mai un brano uguale all’altro, e si passa da brani più progressive ad altri più power, e ancora si passa da ballate struggenti e sentite a pezzi più robusti. Tutto sempre all’insegna della melodia e di una mentalità devota ad un uso dei vari elementi funzionali per creare grandi canzoni. Gli ospiti anche in questo caso sono molti, e questo aspetto accompagna i concept di Gabriels da molto tempo (leggasi l’infinita schiera di guest nei credits al fondo della recensione). Questo permette al musicista messinese di donare davvero una gamma di stili e soluzioni quasi infinite e dove mai nulla è scontato.
Onestamente non so se nel 2022 Gabriels possa offrire qualcosa di realmente nuovo in ambito metal, perchè i suoi album rimangono ben incastrati nel periodo aureo del metal e dei suoi virtuosismi, quindi negli anni Ottanta, ma di fronte a cotanta qualità, che poi va avanti da molti anni a questa parte nel caso di Gabriels, non si può trovare il pelo nell’uovo. Tecnica, sentimento, competenza, melodia, passione: tutti questi elementi fanno parte di questo “Dragonblood (Damned Melodies)”. Credete sia poco?
PS: Non ho citato di proposito brani migliori o meno, perchè l’album è da intendere a mio avviso come un unico blocco nel quale l’ascoltatore troverà tante soluzioni e sfumature, in un viaggio dolce-amaro e a tratti inquietante che riesce a narrare con maestria quel famoso Dracula!
Tracklist:
- I Am a Dragon
- Mina’s Nightmare
- Hypnosis
- In the Dragon’s Castle
- Mina’s Destiny
- Van Helsing Entrance
- Dragonblood
- My Master
- It Lives in Transylvania
- Marching to the Castle
- Vampire’s Den
- An Impossible Love
- Nameless
- Your Time Is Up
CAST OF CHARACTERS:
Vladislaus Dracula: Leandro Cacoilo (Eterna, Viper, Caravellus)
Jonathan Harker: Wild Steel (Shadows ofSteel, Wild Steel)
Mina: Chiara Petrelli
Lucy: Caterina Nix (Chaos Magic)
Van Helsing: Dave Dell’Orto (Drakkar)
Dottor Seaward: Antonio Pecere
Renfield: Val Shieldon (Twilight Zone)
LINE UP:
Gabriels: All the Keyboards, Arrangements, Music and Lyrics
Glauber Oliveira (Caravellus): Guitars (Tracks 1, 2, 7)
Niklas Johansson (Tungsten): Guitars (tracks 9, 12)
Andrew Spane (Shadows of Steel): Guitars (tracks 5, 11)
Patrick Fisichella: Guitars (tracks 6, 14)
Giuseppe Seminara (Steel Raiser): Guitars (Track 3)
Francesco Corapi (Vivaldi Metal Project): Guitars (track 8)
Frank Campese (Chronosfear): Guitars (Tracks 4, 10, 13)
Fabio Zunino (Shadows of Steel): Bass
Mike Vader: Drums
CHOIR:
Chiara Petrelli: Soprano
Tiziana Filiti: Mezzo Soprano and Alto
Silvia Pianezzola: Mezzo Soprano and Alto
Federico Impalà: Tenor and Baritone
Tiziano Passantino: Bass
SPECIAL GUESTS:
Mistheria: Synth Solo on Track 6
Sara Ember: Violin on Track 5
Francesca Formisano: Cello on Track 5
Styx Synthmonster: Organ on Track 12