Band ferrarese, i FARABUTT! sono composti da 6 musicisti, con esperienze diverse: qualcuno suonava hard core con gli H- strycnine, qualche altro si è divertito con il reggae e rocksteady
nei cookoomackastick, c’è chi ha portato in giro il rock and roll con i let’s get lost e con i dubby dub, chi ha incarnato il metal in svariati progetti musicali e chi si è diplomato in musica elettronica al conservatorio mentre suonava la tromba nella banda di paese.
Hanno riempito le storie di distorsioni, di elettronica, di tante voci diverse, di trombe e cori stonati, cercando di farle diventare canzoni da cantare a squarciagola in macchina mentre si è in coda prima di andare al lavoro: convincendosi per un attimo di essere ancora quel giovane farabutto che voleva bruciare il mondo con, davanti a lui, gli attimi migliori di sempre.
SGW: Salve ragazzi, presentatevi ai nostri lettori!
Farabutt!: Ciao a tutti, siamo i Farabutt! da Ferrara, felici di condividere un po’ di tempo assieme a voi.
SGW: Quale è stato il vostro percorso di crescita musicale fino ad oggi?
Farabutt!: Non è stato un percorso univoco, ognuno dei componenti della band ha una storia musicale tutta sua: c’è chi come me ha suonato per tanti anni rock steady e ska, chi invece ha suonato hard core e metal, chi ha fatto rock ed elettronica. Abbiamo un bagaglio musicale molto variegato: quello che ci tiene uniti, oltre all’amicizia, è proprio la voglia di mescolare ciò che abbiamo imparato suonando le cose più diverse nelle situazioni più disparate.
SGW: “Tutta questa calma…”, perché questo titolo?
Farabutt!: Il titolo dell’album, accompagnato dall’immagine di un caprone antropomorfo che disegna un cuore rosso sangue sui bambini, vuole rappresentare il periodo di confusione in cui viviamo adesso. Non sappiamo più cosa sia vero o falso, chi sia il nemico o l’amico e spesso, le cose vanno a mescolarsi, tingendosi di un fastidioso grigio nebbia. Ci dicono che andrà tutto bene, di avere fiducia nella scienza e nel progresso. Di stare calmi. A noi, tutta questa calma, ci mette un po’ di ansietta.
SGW: Quali sono le tematiche dei testi?
Farabutt!: L’album è stato scritto nel 2020, un anno alquanto strambo per il genere umano. Confinati in casa, sono emersi tutti gli insoluti emotivi nel corso degli anni e tenuti nascosti nel sottobosco della mente. Perché bisogna andare avanti, perché non si ha tempo di pensare. Ha fatto capolino l’ansia, la paura di stare da soli ed al tempo stesso la paura di stare in mezzo alla gente. Scrivere di questo è stato una sfida. Farlo usando l’arma dell’ironia la nostra missione.
SGW: Siete soddisfatti? Oppure avreste voluto cambiare qualcosa?
Farabutt!: Siamo molti soddisfatti, anzi, cogliamo l’occasione per salutare il buon Sambo che ha aiutato a dare una forma al suono dei farabutt! e che ha registrato il disco nel suo studio presso il SONIKA di Ferrara. Poi è chiaro, qualcosa che si vuole cambiare o correggere c’è sempre, ma va bene così, fa parte del gioco.
SGW: L’ultima parola a voi!
Farabutt!: Amici, se avete voglia di ascoltare un po’ di musica che vi faccia shakerare l’anima, dateci un’opportunità! Noi vi aspettiamo a braccia aperte, pronti ad accogliervi nella bizzarra famiglia dei FARABUTT!