19 Aprile 2024

Avete presente quando, in passato, il thrash metal era un unico genere davvero, dove potevi trovare al suo interno formazioni dallo stile molto differente, come ad esempio, Sepultura, Watchtower o anche Heathen? Ecco, mi è venuta in mente questa cosa perchè i Criminal Madhouse Conspiracy rappresentano la frangia più brutale del thrash, proprio in linea con quelle formazioni tipo Sepultura, Demolition Hammer o Kreator.

Ma è sempre thrash metal giusto? No perchè alcuni potrebbero storcere il naso di fronte ad un approccio che pesca spesso e volentieri dal death metal, e la voce di Ferdinando Barone conferma questa tendenza, con le sue tonalità basse e gutturali. Però questo disco non è solo forza bruta, e basti solo vedere la differenza che vi è tra la prima traccia, “Trashed”, molto veloce, e le successive, dove il lavoro di chitarra si fa più raffinato e vario. “Desert Storm” è una traccia davvero bella, ispirata e dimostra che quando la band deve alzare il livello di tecnica lo sa fare eccome, in questo caso in una traccia strumentale. Ma potremmo fare lo stesso discorso per un altro ottimo brano come “Animal” che non eccede mai in violenza ma colpisce duramente e con tutti i crismi che il thrash metal impone.

Ottimo come sempre il lavoro sia in sede ritmica che solista delle due asce formate da Stefano Croce e Fabio Ciccone. Così come è bello l’intermezzo acustico molto oscuro che conclude il brano. Il disco offre altri episodi davvero ottimi, come “Fat Vertical Lips” che impone un rifframa potentissimo e “Bones Behind”, che invece è posta come chiusura del disco e decelera un po’ per offrire un episodio quasi in linea con l’evoluzione che il thrash metal ebbe negli anni Novanta, salvo inserire qualche ripartenza improvvisa in velocità. Disco a mio avviso molto bello, questo dei romani Criminal Madhouse Conspiracy, speriamo che presto ci regalino il successore di questo debutto.

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