
La collaborazione con un gruppo eclettico di musicisti per l’album di debutto atteso da tempo ha prodotto un arazzo musicale strano e meraviglioso. I violini folk degli Appalachi si sposano magnificamente con l’elettronica, il rock e l’indie, mentre nastri vecchi di mezzo secolo si intrecciano con armonie angeliche, pianoforti rilassanti e melodie lussureggianti. Unisciti al collettivo in un viaggio malinconico intriso di speranza e grazia. I vincitori dei Grammy suonano insieme a eroi non celebrati, sconosciuti, vecchi compagni di band, leggende del rock internazionale e icone indie.
“Ritual”, offre un approccio al moderno Alt. Rock. Un viaggio trascinante ricco di sonorità ruvide che si fondono con riff più particolari e raffinati, tipici del genere con l’intento, a nostro avviso, di rendere fluida l’atmosfera attraverso suoni ricercati che esaltano e in alcune circostanze tagliano il suono, lasciando fin da subito un buon segno così da regalare all’ascoltatore suoni ricchi di dinamica.
Una proposta che riesce ad essere incisiva e piacevole da ascoltare e che denota come Boohai, sappia trasmettere passione e sensazioni positive con il minimo utilizzo di attrezzature, perché alla fine quelle più semplici sono le più difficili da realizzare, ma in questo anche quelli di maggior successo.