Si intitola “From Now On” come a dire: d’ora in avanti. Ed è una preziosa opera di rinascita e speranza che suona antico e moderno ma senza coprirsi di ridondanze. Pulito nei soli, puntuale nelle soluzioni acide che sostengono e in quelle “pop” che ci aspetteremmo. Beppe Cunico fa il verso a Peter Gabriel ma resta nel suo, non copia e non esagera, non dimostra infantile fame di apparire e di mostrare il suo mestiere. Sta nel suo e trema anche un poco in questa pronuncia inglese. Ma la sfida è ardua e lui la sostiene senza troppo sforzarsi. Un bel disco… che ovviamente troviamo e dobbiamo raggiungere in vinile.
L’eterna lotta tra male e bene… eterna ma anche indispensabile se ci pensi, non trovi? Uno non esisterebbe senza l’altro…
L’evoluzione umana è contrassegna da questa lotta. E non vi sarà mai fine. Ma quello che dobbiamo arrivare è un equilibrio, dove, imparando dagli errori, riusciamo a creare una stabilità che guarda al futuro. Vi sono periodi di distensione, votati alla pace e periodi come questo, in cui l’uomo da il peggio di sé. Sinceramente non pensavo si potesse arrivare a tanto. Nel mio piccolo cerco di cantare a quanti più, la voglia di riscoprire quei valori che hanno reso grande l’essere umano
Anche dal disco precedente, dentro brani come “Unleash the Beauty” avevi chiaro il messaggio: dobbiamo tornare a manifestare la bellezza di questa vita. È solo questo il “trucco”?
Non il solo, ma se vogliamo apprezzare a pieno la vita, la ricerca della bellezza, sia interiore che esteriore, porta positività, ti fa capire di cosa siamo capaci, se lo vogliamo. Ti fa amare il passaggio in questa culla ospitante, che dobbiamo salvaguardare e hai la possibilità di lasciare un segno, piccolo o grande che sia.
E tu personalmente di fronte alle tempeste, come riesci a “salvarti”?
Con la musica, linfa vitale e colonna sonora della mia esistenza. Alcuni anni sono stato “investito” da delle grosse difficoltà, ma il comporre canzoni mi ha salvato e mi ha fatto diventare migliore e adesso voglio gridare a più non posso la mia positività, sperando di arrivare il più lontano possibile.
A proposito di futuro: i social network e questa vita connessa per Beppe Cunico cosa significa, che importanza ha e… a cosa ci sta portando?
Non sono un fan, ma capisco che possono essere un’opportunità per sfruttare un mezzo di comunicazione immediato, ma parimenti “rubano” un sacco di tempo prezioso. Il problema sta nel sfruttare responsabilmente la tecnologia, cercando di non farci diventare succubi, anche se purtroppo, sta accadendo il contrario. Quello che sta venendo meno è la capacità di controllare l’uso dei social, soprattutto i giovani ne sono schiavi e non è un bene per il loro socializzare umanamente. Sono venuti a mancare il dialogare, innamorarsi, guardarsi negli occhi.
Pensi che la tua musica serva per cercare una risposta?
Certamente, spesso nelle mie canzoni metto a fuoco il problema e cerco di dare dei suggerimenti su come evitare il buio, cercando di usare il buon senso. Ed è una cosa a cui tengo molto. Stiamo perdendo i giovani, inghiottiti da falsità e scorciatoie dannose. E io faccio di tutto per cercare di risvegliarli.
Sempre belli i tuoi video. Se ti chiedessi quello a cui tieni di più?
Difficile rispondere. Forse l’ultimo, “Love Remains the Same”, dove sono con la band, che, con passione mi segue in questo progetto, felici di farne parte e dove esprimo la gioia di suonare, di ballare, la felicità di portare nuova vita: messaggio di un futuro migliore.