13 Ottobre 2024

Si intitola “Belzebù” il secondo singolo dei Diamarte, disponibile in radio e in tutti gli store digitali: un vero e proprio grido di denuncia contro il senso di torpore a cui si è consacrata l’umanità, incapace di compiere un atto di consapevolezza o scelte rivoluzionarie.
“Belzebù” nasce, come “Falso risveglio”, dalla fruttuosa collaborazione con Carmelo Pipitone (ex Marta sui Tubi), in qualità di produttore artistico, e conferma la vocazione stoner rock della band: abbracciate ancora più fermamente ritmiche ossessive e distorsioni, i Diamarte lasciano che sia un solido tappeto sonoro, dalle affascinanti influenze psichedeliche, a custodire un testo minimale e ruvido, ma mai banale.
“Belzebù” è il secondo singolo del nuovo percorso musicale dei Diamarte, che porterà all’uscita del primo disco di inediti, previsto per metà 2022.

I DIAMARTE PARLANO DI “BELZEBÙ”:

“Belzebù” è la reazione alla routine giornaliera, caratterizzata da sbalzi di umore, noia, rabbia e momenti di esaltazione. Il brano è una critica ai gruppi umani che, in situazioni di confusione, si comportano come greggi di pecore, tendendo a seguire chi, davanti a loro, sembra sapere sempre dove andare.
“Belzebù” è un tuffo nel passato individuale con la voglia di rivoluzionare il presente.

DIAMARTE | BIOGRAFIA

Nella solitudine maestosa dei boschi molisani, Andrea D’Amico, chitarra e voce, Davide Pacitto, chitarra, Floriano Gentile, basso, Piermarino Spina, batteria, si incontrano e danno vita ai Diamarte. Il loro suono è caratterizzato da influenze fortemente legate alla musica rock (alternative, stoner, noise) ed è lo specchio dell’ambiente terreno e naturale in cui il progetto è nato e si è sviluppato.
La ricerca di un suono di chitarra sporco e ruvido accompagnato da una ritmica frenetica ed elefantesca, cattura l’attenzione di Carmelo Pipitone, che nel 2020 li segue nella produzione artistica dei nuovi brani. Nell’estate dello stesso anno tornano in studio e incidono 11 inediti, prodotti da JZ Laboratori Creativi. “Falso risveglio”, uscito alla fine del 2021, è il primo frutto di quel lavoro.

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