Sono tornati i Neko At Stella, la band stoner psychogaze toscana, dopo sette anni dal loro secondo lavoro sulla lunga distanza, Shine, seminale album del mese per la sezione Treecolore di Rumore, che li definiva gli inventori del desert core.
Sette anni per maturare e mettere nuovamente a fuoco le idee, per circoscrivere con ulteriore precisione i contorni cupi dei tempi che viviamo, la terra perduta che abitiamo, ormai ridotta ad un guscio arido e morente.
A Dead Tree Gives No Shelter, brano manifesto del disco (prodotto e registrato da Håkon Gebhardt, storico musicista dei Motorpsycho), previsto per una primavera, quella del 2025, che non odora di rinascita, è un biglietto di sola andata per l’Inferno.
A Dead Tree Gives No Shelter esce per Dischi Soviet Studio e Santa Valvola Records in tutti gli stores digitali venerdì 29 Novembre.
Con queste parole T. S. Eliot descrive la primavera che perde la sua funzione vitale di rinascita, nella desolazione di un tempo devastato dalle guerre e dal vuoto.
A Dead Tree Gives No Shelter si sviluppa su diversi livelli intorno a un riff duro come un macigno. Le strofe si aprono con una melodia circolare di chitarra acida che si intreccia con l’organo, mentre la voce canta di api ancestrali, delle grida laceranti lanciate dai serpenti.
Alla fine cosa resta? Forse addormentarsi nel mare, o sognare di camminare sulla Luna, lontani dall’inferno di un mondo desolato e guasto.
*Serpieri Alessandro (a cura di), T. S. Eliot: La Terra Desolata e altre poesie, Milano, BUR Rizzoli, 2022, p. 62-63.
Ascolta A DEAD TREE GIVES NO SHELTER QUI
I Neko at Stella nascono nel 2009, inizialmente come duo chitarra e batteria, che darà vita alla pubblicazione nel 2013 del primo album omonimo, uscito per l’etichetta Dischi Soviet Studio. Si tratta di brani da cui erompe il profondo amore di Glauco Boato per il blues delle origini, arricchito di elementi che gravitano nelle orbite del desert rock e dello shoegaze.
Dopo alcuni cambi di formazione, trovano finalmente la quadratura del cerchio nella collaborazione tra Glauco e Jacopo Massangioli alla batteria, a cui si aggiunge infine Roberto Pecorale alle tastiere.
Alla fine del 2017 esce Shine: registrato e mixato totalmente in analogico presso gli Oxygen Studios dalle mani sapienti di Paride Lanciani (formatosi con Steve Albini), è un disco solido, suonato e sudato tutto in presa diretta.
Le atmosfere si basano su continue oscillazioni tra quiete e turbamento, da melodie costruite su fraseggi di chitarra e organo che sfociano nel caos, condite con la giusta dose di psichedelia.
Nella primavera del 2025 uscirà il nuovo album Into the Wasteland, prodotto e registrato da Håkon Gebhardt, storico musicista dei Motorpsycho, nel suo Das Boot Studio fiorentino.